La vita è così luminosa e generosa che spesso offre una seconda possibilità dopo una caduta, un fallimento, uno sbaglio. Molte volte questa chance ci viene offerta attraverso una vera occasione da prendere al volo, come un treno che passa solo una volta e che rappresenta l’opportunità di poter cambiare direzione, di risorgere dai propri errori, di lasciarsi alle spalle una vita per iniziarne un’altra, nuova!
“Il ragazzo che nacque due volte” parla proprio di questa esperienza, quella di Alessio Tavecchio che, con la sua fiammante moto, sembrava volesse mettere fine ad un modo di vivere caotico, pieno di insuccessi e perennemente alla ricerca di emozioni e divertimenti che mai risultavano essere veramente appaganti.
L’incidente motociclistico che lo ha costretto su una sedia a rotelle all’età di 23 anni, all’apparenza una tragedia, ha rappresentato invece l’occasione più straordinaria che gli potesse capitare per ritrovare veramente se stesso.
Certo, un’esperienza drammatica dal punto di vista umano, ma durante quei giorni di coma tra la vita e la morte Alessio ha scoperto l’esistenza di una nuova dimensione spingendosi, suo malgrado, a varcare quella soglia che chiamiamo morte e che invece gli si è rivelata come un passaggio della coscienza a un livello diverso da quello umanamente conosciuto.
Non è tanto ciò che ha sperimentato oltre quella soglia che risulta straordinario, ma piuttosto la nuova consapevolezza di vita che è derivata da quella luminosa esperienza. Tutto questo gli ha permesso di trasformare un giovane alla confusa ricerca di se stesso, in un uomo nuovo e con un chiaro obbiettivo davanti a sé: guarire!
Seguire il percorso di crescita di Alessio verso una sempre più profonda presa di coscienza, permette al lettore di immedesimarsi nella storia e di vivere l’esperienza di un viaggio alla riscoperta dei veri valori della vita attraverso il suo esempio.
Un’ondata di energia e di emozioni da vivere in prima persona come se fosse il lettore a diventare il vero protagonista di questa avventura.